Il Virus Zika si è diffuso attraverso zanzare del genere Aedes, che sta colpendo duramente il Brasile e altri Paesi del Centro e Sudamerica.

Zika Virus
Zika Virus

Nella maggior parte dei pazienti, i sintomi sono simili a quelli influenzali e passano entro pochi giorni. La preoccupazione è legata al fatto che questo virus viene fortemente sospettato di essere legato alla microcefalia, una malformazione che colpisce i neonati. Per questo gli esperti consigliano alle donne incinta di evitare, se possibile, viaggi nelle aree più colpite dal virus. Un altro sospetto è che Zika possa indurre la sindrome di Guillain-Barrè , una malattia del sistema nervoso che può avere decorso anche grave.

Il principale indagato è la Aedes aegypti (vettore della febbre gialla) ma i sospetti cadono anche su Aedes albopictus (più conosciuta come zanzara tigre e molto diffusa in Italia) Zika virus (ZIKV) è un Flavivirus isolato per la prima volta in Uganda nel 1947 da una scimmia sentinella. Analisi filogenetiche indicano la presenza di almeno due lineaggi, uno africano e uno asiatico (Haddow et al. 1964).

In Africa è stato isolato da varie specie di zanzara: Aedes africanus, Ae. apicocoargenteus, Ae. furcifer, Ae. luteocephalus, Ae. taylori, Ae. vittatus e Ae. aegypti (Faye et al. 2014). In Gabon a partire dal 2007 si è registrata un’epidemia di Chikungunya e Dengue con Ae. albopictus indicata come vettore primario. In uno studio retrospettivo condotto su sieri umani e campioni di zanzare raccolti nel corso dell’epidemia dal 2007 al 2010, cinque sieri e due pools di Ae.albopictus sono risultati positivi per ZIKV. Il tasso di infezione registrato per ZIKV in Ae. albopictus era simile al tasso registrato per Dengue. Quindi, contemporaneamente a Dengue e Chik aveva circolato anche ZIKV (Grard et al. 2014).

Prima del 2007 non ci sono segnalazioni di epidemie rilevanti, forse anche a causa della sintomatologia molto simile a dengue e Chikungunya che rende difficile la discriminazione. ZIKV è diventato noto per aver causato un’epidemia in Micronesia (Oceano Pacifico) nel 2007 quando Ae. hensilli fu il vettore sospettato ma non provato (Lanciotti et al. 2008; Hayes 2009; Duffy et al. 2009).  Ae. aegypti è stata identificata come vettore di ZIKV in Asia nel 1969 (Marchette et al. 1969). La competenza vettoriale di Ae. aegypti è stata poi confermata in uno studio condotto a Singapore indicando la lunghezza del ciclo estrinseco in 5 giorni (Li et al. 2012).

Nella Polinesia Francese e in Nuova Caledonia, a partire dall’ottobre 2013 si è registrata una grande epidemia di ZIKV con decine di migliaia di casi. In questa epidemia i vettori incriminati sono stati Ae. aegypti e Ae. polynesiensis (ECDC 2014).
Ae. albopictus è stata confermata come vettore competente in prove di laboratorio condotte recentemente a Singapore (Wong et al. 2013).

ECDC nei suoi recenti rapporti su ZIKV indica come vettori dell’epidemia in atto in Centro-Sud America sia Ae. aegypti che Ae. albopictus, sottolineando il rischio di trasmissione locale nelle zone europee dove è presente Ae. albopictus (ECDC 2015a; 2015b).
Può essere utile rimarcare che considerata l’alta l’incidenza di casi asintomatici (circa l’80% delle infezioni) ed essendo la sintomatologia nell’uomo spesso più lieve di Dengue e Chikungunya, la rilevazione dei casi importati può risultare più difficile da parte del sistema sanitario, potendosi così determinare un rischio maggiore di avvio di trasmissione locale durante i mesi estivi, quando la densità di popolazione di Ae. albopictus è elevata. Le raccomandazioni non sono mai troppe e quindi va sottolineato che il ruolo di tutti i cittadini è fondamentale per ridurre i focolai di sviluppo delle zanzare nei propri spazi privati. Vanno trattati i pozzetti e le acque stagnanti non eliminabili e svuotati tutti i contenitori con acqua non strettamente necessaria (per saperne di più su prodotti e metodi di lotta guarda i materiali della campagna informativa in questo sito).

Non ci sono dati a carico del possibile ruolo vettoriale di specie di zanzare autoctone, se si esclude Ae. vittatus, rilevata infetta in Africa, che essendo da noi specie rara non dovrebbe costituire un problema.
Da Repubblica (31/01/2016) si apprende che l’Istituto Osvaldo Cruz in Brasile sta indagando la possibilità che anche Culex (specie non precisata ma dovrebbe trattarsi della molto diffusa Cx. quinquefasciatus) possa essere in grado di trasmettere ZIKV (link).
 
Per le ulteriori informazioni sanitarie è utile fare riferimento a quanto riportato sul sito di Epicentro: link

Published On: 5 Ottobre 2017Categories: News